C.I. fiarc 2015

Campionati italiani Fiarc emozioni dalla prima all’ultima freccia

Per chi vive come me la Fiarc, cioè dal punto di vista agonistico, partecipando a molte gare regionali, il campionato italiano è il giusto modo per capire come si sta crescendo dal punto di vista tecnico potendo confrontarti con arcieri della stessa categoria e sugli stessi percorsi, però alla fine è sempre la parte emozionale che prevale nei ricordi. La classifica ed i punteggi sono presto dimenticati dalle persone che incontri per la prima volta, o dagli amici che vedi sempre nelle gare regionali e spesso ti ritrovi in piazzola.

Si comincia con il controllo materiali… quest’anno circa un’ora in coda perché tutti avevano avuto la stessa idea “vado presto così posso godermi la giornata”, c’è stato qualcuno che si è presentato davanti all’hotel che ci ospitava un’ora e mezza prima dell’orario di inizio … durante l’attesa cominci a salutare a destra ed a manca, così il tempo è passato più velocemente ed in modo piacevole.ci1

Il primo giorno di gara è il più critico, sei teso come la corda di un violino, prepari gli score con cura, devi arrivare presto sui campi gara perché devi ascoltare il briefing. Vedi dal programma la gara che devi fare, prepari le frecce che ti servono, l’arco , la faretra, guantino, parabraccio, zaino con lo stretto necessario per mangiare e bere durante la gara (i ristori sono a pagamento) tutto in macchina e si parte… sei quasi arrivato e cominci a pensare se hai preso lo score giusto … se non era meglio portarli tutti e portare tutte le frecce … ormai siamo arrivati.

Durante le gare tutto è abbastanza normale, il bello è il dopo di ogni gara, quando ci si ritrova al campeggio, c’è chi pranza, chi si beve una birra, chi mangia un gelato, un bel momento di relax quest’anno arricchito dalla compagnia dei Gufi ( per non parlare dei giochi e delle lezioni di tuffi … in piscina … esilaranti! ).

Gran divertimento anche per cuccioli e scout prima, durante e dopo le gare…è stato un piacere vederli stare tutti insieme…si sono ritrovati con “vecchi amici” e sono nate nuove amicizie…quando tornavano erano stanchi ma soddisfatti e sempre tutti con il sorriso per aver passato una giornata tutti insieme a tirare con l’arco, a sorridere, a divertirsi!

Vivere tutto questo da gufo è stato piacevole ed ho avuto la conferma che la compagnia è una famiglia allargata dove ci si appoggia, incita, consola ed aiuta a vicenda. Peccato che non essendo tutti alloggiati nello stesso posto i momenti per stare veramente tutti insieme sono stati pochi, ma va bene così.

Per concludere chi ama l’arco almeno una volta consiglio di provare le sensazioni che solo un campionato italiano sa trasmettere.ci